Il Saper fare è ciò che rende l’individuo una figura fondamentale nel contesto lavorativo in cui è inserito. Ancor di più in ambito odierno, dato che in nome di flessibilità e spirito altamente competitivo sono richieste flessibilità e competenze trasversali.

Requisiti indispensabili, ma potrebbero non essere sufficienti al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Ciò che facciamo si riflette sempre di più su ciò che siamo: ragionando a lungo termine, il saper fare è una garanzia di successo se procede di pari passo con la cura dell’essere.

Nel pieno rispetto del saper fare, il coach è lo stratega: è il professionista in grado di individuare gli obiettivi e i traguardi che la persona può e deve raggiungere. La sua consulenza però va oltre e tocca la dimensione del saper essere. E’ in questo ambito che il coach diventa un complice naturale: colui che pur non essendo direttamente coinvolto, si avvicina professionalmente alla persona e l’aiuta ad inquadrare meglio il naturale punto d’incontro tra crescita umana e professionale.

Il coaching è l’attività che promuove più di tutti la visione della persona nella sua globalità: saper fare e saper essere sono indivisibili. Utilizzando tutti gli strumenti che ha a disposizione, il coach si trasforma nella figura chiave che in tempi brevi si interfaccia sempre più da vicino con il suo interlocutore, conservando comunque un atteggiamento opportunamente e responsabilmente professionale.

Il cliente che decide di avvalersi dell’esperienza e delle competenze di un consulente qualificato, sarà continuamente stimolato a confrontarsi con se stesso e con il gruppo di lavoro nel quale opera o che è incaricato di gestire.. Il coaching è un’attività di supporto, valida per il singolo individuo, ma che può essere estesa a sostegno di un intero gruppo di lavoro in ogni momento.

Rivolgersi ad un professionista non equivale ad una richiesta di aiuto, ma equivale ad una nuova visione di ciò che si è in grado di realizzare. In nome del saper diventare e in vista del futuro, questa alternativa può essere lo stimolo giusto e rivelarsi al tempo stesso la chiave di lettura del domani.