Patto per l’istruzione e la formazione: inizia la nuova era scolastica italiana

Marco AbbonizioIl mondo della Formazione

Patto per la scuola

Concorsi, assunzioni, contratti, nuovi criteri e formazione: la scuola italiana inizia a voltare pagina

La scuola italiana si prepara a cambiare marcia: è stato sottoscritto il 20 maggio 2021 il Patto per l’Istruzione e la Formazione, accordo stipulato dal Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e le associazioni sindacali di settore con lo scopo di dare alla scuola italiana un nuovo impulso a livello trasversale.

Di cosa si tratta nello specifico?

Andiamo a vederlo insieme…

Secondo questa nuova visione, la scuola deve rappresentare il cuore pulsante del Paese, l’ancora di uscita dall’emergenza pandemica e la speranza per il futuro.

Per essere tale, il sistema scolastico italiano necessita di un efficientamento su tutta la linea, a partire dal reclutamento del personale scolastico passando per il rinnovo dei contratti e la guerra al precariato: tutti temi di straordinaria rilevanza nell’ottica di una ristrutturazione di sistema.

Come riportato proprio nel testo del provvedimento in oggetto, l’obiettivo del governo e delle associazioni è quello di creare un modello di competenze e conoscenze che guardino al futuro, stimolando le nuove generazioni che devono per forza di cose prepararsi ad affrontare sfide inedite.

I continui cambiamenti in atto devono prevedere una formazione continua che permetta di affrontare di volta in volta tutte le nuove sfide del mondo del lavoro e del mondo dell’istruzione.

Di seguito i punti salienti del Patto per la scuola:

  1. nuove procedure di reclutamento per garantire la presenza di tutte le figure professionali previste dall’organico il primo settembre di ogni anno, evitando le difficoltà create dall’assenza di personale di ruolo, a partire dal prossimo anno scolastico, anche tramite un concorso straordinario per assunzioni a tempo indeterminato;
  2. regolarizzazione delle procedure per il reclutamento del personale scolastico, al fine di selezionare le migliori competenze e evitare il precariato, anche tramite concorsi semplificati e valorizzando la formazione del personale;
  3. programmazione pluriennale degli organici per assicurare la continuità didattica;
  4. potenziare la formazione iniziale dei docenti di scuola secondaria;
  5. prevedere percorsi formativi per reclutare e formare il personale ATA, compresi i neoassunti;
  6. programmare corsi di formazione per i dirigenti su metodologie di direzione, coordinamento e supporto alla progettazione didattica, gestionale e amministrativa;
  7. aumento degli stipendi per docenti, ATA e dirigenti con il prossimo rinnovo del contratto;
  8. valorizzazione di tutto il personale della scuoa, dai docenti al personale ATA e ai dirigenti scolastici, con adeguato riconoscimento di tutte le professionalità che operano nella scuola;
  9. agevolare la mobilità degli insegnanti;
  10. messa in sicurezza delle scuole;
  11. semplificazione della normativa.

Per leggere il testo ministeriale completo clicca qui.