“Vi racconto come la Human mi ha aiutato a capire la strada da prendere per la mia carriera”

Marco AbbonizioMan Factor

L’intervista al giovane fotografo Gennaro Andreoli, all’inseguimento di un sogno partito proprio dalle aule della Scuola di Formazione Human Factory a Lanciano

Prima della sospensione momentanea delle attività all’interno delle aule con l’incombere dell’emergenza “Coronavirus”, ci siamo fatti raccontare da Gennaro Andreoli, un corsista rimasto in ottimi rapporti con la nostra struttura, la sua esperienza all’interno della Scuola di Formazione Human Factory.

Un’avventura estremamente coinvolgente e dai mille risvolti, partita dalla voglia e dalla curiosità di crescere e di formarsi attraverso un corso di Formazione di alto livello, fino a diventare in qualche modo la chiave per spalancare le porte della strada da intraprendere a livello professionale, accompagnata da tanto coraggio e un po’ di sana faccia tosta che non guasta mai.

Gennaro, tutto è iniziato due anni fa: l’avvio di un percorso professionale partito proprio dalla Human Factory; raccontaci come hai mosso i primi passi nel tuo mondo…

«Sì, era il 2018 quando decisi di iscrivermi al corso di Social Media Marketing di questa Scuola di Formazione; il mondo dei Social legato a quello del Marketing mi incuriosiva e credevo potesse essere qualcosa su cui poter basare la mia vita professionale futura. In realtà a livello amatoriale coltivavo già da oltre un anno la passione per la fotografia, ed avevo l’intenzione di ampliare il mio background attraverso dei corsi di questo tipo di cui, peraltro, mi avevano sempre parlato benissimo».

Quando c’è stato lo “switch” che ti ha fatto capire cosa avresti potuto puntare a diventare?

«Andando avanti nell’apprendimento di questa materia molto ampia all’interno di questo Corso di Formazione, diciamo che si è creata una certa empatia tra i corsisti ed il docente Pietro Brighella, un insegnante competente e qualificato. Questo ha fatto sì che io gli spiegassi un po’ quella che era la mia passione per il mondo della fotografia ed in quel momento fu lui, partendo da questo presupposto, a dirmi che, sviluppando le mie capacità, sarei potuto diventare un content creator, un anello fondamentale nei processi di digital marketing; una figura strettamente legata alla cura dell’immagine in relazione al business di un’attività. In un certo senso è proprio da quel momento che capii la direzione da prendere per iniziare ad investire seriamente sul mio futuro. Guardando indietro devo dire che la mia scelta di frequentare questo corso si stata quanto mai azzeccata e rivelatoria, nonostante il percorso che ho intrapreso successivamente non sia stato strettamente legato al mondo dei social in senso stretto».

“Cheeeeeeese”

Quali fattori si sono rivelati più importanti all’interno del corso ai fini della tua decisione di intraprendere questo tipo di carriera?

«Il bello di questi ambienti è l’aria di fermento che si respira: non si è mai circondati da persone piatte; è tutto molto stimolante perché si è a contatto con gente che ha voglia di crescere e di migliorarsi: tutti stati d’animo che si sposano a pieno con la competenza del docente e con la professionalità di una struttura che non ci ha fatto mancare nulla neanche per un attimo. Questa situazione ha incentivato inevitabilmente il networking all’interno ed all’esterno dell’aula: è proprio questo un fattore in cui io credo ciecamente e che penso si sia rivelato decisivo. In questo modo ho potuto assorbire e fare miei dei consigli e delle dritte che magari si celavano dietro l’angolo ma che, probabilmente, senza questa scelta non si sarebbero materializzate oppure l’avrebbero fatto troppo tardi».

A questo punto parlaci di te, di quello che fai oggi e di quelli che sono i tuoi sogni nel cassetto…

«In questo momento faccio servizi a livello soprattutto autoriale, fotografando delle ragazze del posto nel modo che ritengo più idoneo al mio stile. Ho fatto anche attività commissionate nell’ambito della moda, nulla di grande ma senz’altro di estrema importanza per la mia reale aspirazione che è quella di entrare nel mondo della fotografia fashion al livello più alto possibile; in ragione di questo sto prendendo in considerazione l’ipotesi di trasferirmi nel nord Italia, area in cui si annoverano sicuramente maggiori opportunità per questo settore rispetto all’Abruzzo. Diciamo che il mio sogno è quello di vedermi, tra dieci anni, nelle maggiori capitali della moda europee e mondiali con in mano una macchinetta e tanta, tanta voglia di crescere ancora: l’unica cosa che sicuramente non scomparirà mai».

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