Team misti: opportunità o rischio per l’azienda?

Marco AbbonizioIl mondo della Formazione, Uncategorized

Di cosa si parla quando viene citato il Team Melting Pot? Per l’azienda rappresenta un rischio o un’opportunità? Vediamolo insieme in questo articolo…

In Italia sono sempre di più le aziende che iniziano a fare i conti la realtà dei team di lavoro misti, il cosiddetto fenomeno del “Team Melting Pot”, soprattutto se si parla di imprese di dimensioni medio/grandi e con business che porta a relazioni dirette e indirette con l’estero.

Parliamo nella sostanza di team eterogenei, composti da individui molto diversi tra loro per ceto, lingua, condizione, appartenenza etnica, “costretti” a condividere all’interno della stessa realtà lavorativa i medesimi obiettivi.

Ma perché questi team possono rappresentare un rischio? In determinati casi c’è la possibilità che:

  • all’interno dei gruppi di lavoro, persone con la stessa provenienza, cultura o lingua si identifichino tra loro. Attraverso questi punti in comune i team arrivano a formare naturalmente tanti sottogruppi che possono talvolta rivelarsi dei gruppi chiusi;
  • al contrario può succedere che individui con storie ed esperienze diverse siano portati a isolarsi e a formare un team a sé stante;
  • nel migliore dei casi invece, i team Melting Pot si allineano alla vision aziendale e si integrano alla perfezione insieme agli altri individui e gruppi di lavoro.

Come si può ovviare alle difficoltà nella gestione di questa tipologia di gruppi di lavoro?

  • formazione;
  • orientamento.

La formazione, intesa sia in forma classica, sia in forma esperienziale, per allenare le soft skills e sviluppare attitudini – fra le altre – al team building, al time management, alla cooperazione, al lavoro per obiettivi, al problem solving e alla comunicazione interna ed esterna, può rappresentare una chiave di volta vincente nella maniera più assoluta.

Nel corso degli ultimi dieci anni abbiamo constatato con le nostre stesse mani, all’interno della Scuola di Formazione Human Factory, come la presentazione di situazioni di questo tipo, all’interno di contesti anche profondamente diversi tra loro, sia andata crescendo di giorno in giorno, anche non prendendo necessariamente in considerazione aziende di grande dimensione.

Le attività di formazione, specie quelle di tipo esperienziale, che da tre anni portiamo avanti, hanno permesso a manager e gruppi di lavoro eterogenei, all’interno di aziende e organizzazioni, di raggiungere obiettivi importanti e di far emergere, anche grazie al debriefing con coach qualificato e psicologo, peculiarità e problematiche da affrontare con metodo nella vita lavorativa e non, ogni giorno.

Credere in questa tipologia di formazione è un primo passo verso una crescita strutturata della propria attività, così come l’orientamento.

In un momento storico in cui le persone sono alla ricerca di nuovi punti di equilibrio, a volte disorientati anche per tutta la trasformazione lavorativa che sta avvenendo all’interno delle aziende, tra lavoro in presenza, smart-working, lavoro ibrido, inseguimento continuo di obiettivi che possano salvare molti contesti lavorativi dalla crisi, la chiave di volta può essere rappresentata anche dall’orientamento: un orientatore qualificato può infatti aiutare il team Melting Pot a trovare delle opportunità di incontro attraverso l’identificazione di percorsi di confronto, di scambio e di conoscenza orientata.

Proprio dall’identificazione, infatti, il team può essere capace di andare alla ricerca di punti di condivisione – anche laddove si pensava non ci fossero – di potenziamento delle skills personali e di gruppo, tutti fattori fondamentali, che potranno risultare arricchiti proprio dalle differenze trovate.

Come spiegato sul portale Asnor, infatti, ente al quale siamo accreditati (Associazione Nazionale Orientatori), tra le tante competenze dell’orientatore utili a rafforzare il lavoro di team eterogenei troviamo:

  • la flessibilità, che serve a comprendere e interpretare i comportamenti aziendali dei singoli tenendo conto della cultura di provenienza (estera o anche regionale);
  • l’adattabilità, che serve a valorizzare i punti di forza dei membri del gruppo accompagnandoli ad adattarsi alla cultura e strategia aziendali;
  • la creatività, che crea stimoli all’innovazione nel team e occasioni di apprendimento attraverso un interscambio di esperienze e saperi;
  • la rappresentanza, che sostiene il team a sviluppare la capacità di portare al di fuori dell’azienda la sua immagine con qualche elemento innovativo, che la “distingue” dagli altri Competitors.
  • la leadership inclusiva, che facilita tra i membri il senso e il valore del gruppo pur partendo dalle differenze o anche divergenze;
  • la negoziazione, che favorisce la trattativa e il raggiungimento di un risultato positivo.

Formazione e orientamento possono dunque rappresentare un’opportunità di crescita in contesti complicati, e un’occasione di incremento della coesione in contesti già avviati.

Per scoprire tutti i servizi offerti in questo senso visita il nostro sito www.humanfactory.it e contattaci per tutte le informazioni di cui hai bisogno.

Le tue risorse in mani sicure con Human Factory, professionisti della formazione, complici del tuo domani.